Le prigioni
Inevitabile corollario dell’originaria funzione militare e repressiva del Castello furono le prigioni che nei sotterranei ebbero un’inespugnabile e tetra ubicazione.
Qui non vennero rinchiusi i detenuti comuni, normalmente destinati alle carceri cittadine del Palazzo della Ragione, bensì personaggi d’alto rango o, comunque, prigionieri sui quali gli Estensi intendevano assicurasi una particolare sorveglianza.
Negli interrati delle torri è possibile ancora oggi scorgere, graffite sui mattoni delle pareti, le scritte tracciate dai reclusi a memoria della loro infelice sorte.
Queste segrete, come ricordano le cronache antiche, furono teatro della tragica fine di Ugo e Parisina, i giovani amanti decapitati in fondo alla Torre Marchesana. Erano rispettivamente figlio e moglie del marchese Nicolò III, entrambi ventenni quando, nel 1425, vennero condotti al p
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