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Il castello di Alfonso I

Morto Ercole nel 1505 gli succedette il figlio Alfonso I che proseguì l’opera di ristrutturazione del castello-palazzo intrapresa dal padre e supportata dall’architetto di corte Biagio Rossetti.

 

Oltre a rimodernare l’appartamento di Eleonora, per le di lui mogli, Anna Sforza prima e Lucrezia Borgia poi, il Duca fece accomodare altre ali e sale del Castello perché si realizzassero tra l’altro un’Armeria, una Spezieria ed una Oreficeria.
Alfonso portò a completamento le grandi Cucine Ducali, realizzate sulle fondamenta della distrutta Porta del Leone e del rivellino est sotto il Giardino degli Aranci, e soprattutto, ammodernò ed ampliò per se l’appartamento-studio che fu del padre, sulla via Coperta. Si venne a realizzare quel piccolo ma prezioso quartiere residenziale, formato da una sequenza di stanze, denominato i Camerini Dorati o di Alabastro ove si vennero a riversare una importantissima raccolta della capacità artistica dell’epoca.
Un vero e proprio programma decorativo al quale furono chiamati a collaborare i più grandi artisti del tempo, ferraresi e non,come ad esempio Tiziano, i fratelli Dossi, Antonio Lombardi, Raffaello Sanzio, Giovanni Bellini, ed altri.
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